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“Bye bye lazybird” è il mio terzo CD da leader. Segue “Denti di velluto”, pubblicato nel 1997, e “Twilight”, pubblicato nel 2002.
Contiene una raccolta di brani originali, frutto della mia ricerca compositiva degli ultimi anni.
Le atmosfere spaziano dallo swing al latino, dal funk al jazz waltz, con una matrice comune dovuta al suono e allo stile interpretativo del quartetto.
Non è un disco di un contrabbassista: la mia passione per la composizione mi porta a privilegiare l’organizzazione e l’architettura dei brani piuttosto che il mio aspetto solistico.
Il quartetto nel suo organico attuale rappresenta la forma migliore per l’interpretazione di questi brani, riuscendo a fondere il legame con la tradizione e l’approccio personale all’esecuzione.
Devo ringraziare Max, Pietro e Marco per l’energia e l’ispirazione che hanno saputo mettere nell’interpretazione dei brani.
Il materiale non è stato scritto “per il CD”. Ogni brano ha una sua storia. “Tesi” è un brano scritto a tesi, nel tentativo di utilizzare quasi esclusivamente, durante il brano, la stessa figura armonico-ritmica, modulata e traslata al servizio della melodia. In “Amigo Cohiba” ho tentato di inserire le armonie e melodie del mio mondo in un ritmo di ispirazione cubana. “Il piccolo Luca” è un jazz waltz dedicato al mio nipotino, composto subito dopo la sua nascita. “Bye Bye Lazybird”, direttamente ispirato allo standard “Bye Bye Blackbird” e al brano di John Coltrane “Lazybird”, non contiene, al suo interno, nessuna citazione esplicita dei due brani. Completano il CD “Joker”, brano latino, “Oikos”, brano lirico su tempo rubato, “Aglio Eolio”, uno swing un po’ retro’, una sorta di omaggio agli anni 50-60, “Opus Incertum Q”, blues in 6/8 dedicato a Stanley Kubrick, e “Hale Bop II”, un funk in 7/8 sulla falsariga di un brano incluso in “Twilight”.

Gerardo Bartoccini